Dal sito “Federazione S. Chiara”
La beata Lucia da Norcia (1370-1430) nel 1385, a poco più di quindici anni, con sette compagne fece in Norcia una scelta radicale di vita evangelica che non lasciò indifferente la città. Il 28 gennaio 1386,infatti il consiglio comunale deliberò con parole di crescente ammirazione, di aiutare queste “Povere di S. Chiara” nella costrizione della chiesa e del monastero. Precedentemente alla delibera comunale, il Patriarca di Gerusalemme Ferdinando, che amministrava il grandissimo vescovado Spoletano– Nursino (1370-1390), le aveva riconosciute come comunità.
La beata Lucia e le sue sorelle si erano sottoposte all’obbedienza dell’Ordinario, “portavano abito ceneritio et eremitico, facevano vita comune et osservavano la norma evangelica, non professando per molti anni alcuna Regola approvata dalla Chiesa” (Iacobilli, Vita dei santi e beati dell’Umbria, 9).
Col nome di “Povere di S. Chiara esse si rifacevano a S. Chiara anche nella denominazione. Volevano infatti essere fedeli alla Regola scritta dalla santa di Assisi che ufficialmente però non potevano osservare perché era stata sostituita dalla Regola di Urbano IV. La bolla di erezione del monastero della I regola di S. Chiara giunge il 1 gennaio 1451.
Tra le discepole della Beata Lucia si distinse la beata Gabriella che, entrata in monastero nel 1422, “divenne diletta discepola della beata Lucia fondatrice. Morì santamente circa l’anno 1450, a 14 dicembre…” (Iacobilli o.c. Tomo III).
Negli “Analecta francescana sive Chronaca…” dei Padri del Collegio S. Bonaventura vengono ricordate anche la beata Antonia Cestarelli, morta il 19 maggio 1659, la beata Lucia Verrucci morta l’11 luglio 1662 e la beata Illuminata.
Nel 1703 il monastero “S. Chiara” della beata Lucia fu distrutto dal terremoto. La comunità si trasferì nel monastero “S. Maria della pace” in via delle Vergini. Nel 1885 passò all’attuale Monastero “S. Maria della Pace” di via Colombo,3 portando con sé l’urna della Beata Lucia.
Più recentemente, in seguito al terremoto del 2016, la comunità si è trasferita a Biccari (FG) dove i frati della Provincia S. Michele Arcangelo hanno messo loro a disposizione il Convento S. Antonio.
: Cappellano