Non si perde occasione per insinuare sospetti sul nulla.
La vita della Diocesi e il ministero del Vescovo – purtroppo non solo di quello attuale – sono costantemente tenuti sotto una specie di stretto controllo, in nome di non si sa quale mission e/o incarico, se non quello presunto di antiche parentele ecclesiastiche che, probabilmente, non godrebbero affatto nel leggere interventi pseudo-giornalistici di loro parenti.
Si tratta di scritti che hanno il chiaro intento di screditare, di dividere, di stancare e forse anche di offendere l’altrui intelligenza. Sono “farina del sacco” di chi scrive oppure sono ispirati da personaggi squallidi che preferiscono sempre l’ombra dell’ambiguità alla luce della verità?
Pare che di “giornalismo” questo malevolo scribacchiare abbia ben poco, sembra essere piuttosto l’interessata occasione per accrescere un proprio, fantasticato, potere sociale e un’attenzione che pochi sono disposti ad accreditare.
Miseria d’animo e angustia di mente rivela il guadagnarsi visibilità e pagnotta con l’inventare e lo spargere sussurri di donnicciole sfaccendate, risentite e, con pazienza, ignorate. Con il diffondere pettegolezzi da cortile, che forse non meritano alcuna considerazione, ma che ogni tanto vanno comunque sbugiardati.
Lucera, 21 dicembre 2020