In data 6 luglio 2021 è stata indirizzata a monsignor Vescovo una lettera pubblica circa la processione che si chiede di fare a Troia per le prossime feste patronali secondo le modalità previste (?) e già organizzate dalle autorità comunali, su sollecitazione di gruppi locali e con l’avallo di chi non aveva alcuna competenza in merito.
Ora, che senso avrebbe una processione – segno del popolo di Dio in cammino verso la patria del cielo, accompagnato dai Santi protettori – senza l’attiva partecipazione del popolo credente e fedele?
E poi, equiparare – anche solo a mo’ di esempio – un corteo di tifosi di calcio ad una processione liturgica è un’offesa alla intelligenza, alla religiosità e alla devozione popolare.
Comunque, a parte la grave “scortesia” personale e istituzionale che non fa certo onore a chi l’ha promossa e sostenuta, si ribadiscono le disposizioni della Conferenza Episcopale Pugliese (CEP) che vietano ancora per quest’anno le processioni anche in forma estemporanea. Tali disposizioni sono pienamente condivise dalla Prefettura di Foggia, interpellata a tal riguardo dall’Eccellentissimo Segretario della CEP.
Non si comprende, altresì, la difficoltà, se non proprio la testardaggine, nel recepire l’intento dell’Autorità ecclesiastica che è esclusivamente quello di tutelare la salute del popolo, ancora minacciato dalla non finita pandemia.
Le tradizioni del popolo troiano stanno molto a cuore a monsignor Vescovo che, in più occasioni e senza paura di assumere sensate responsabilità, ha avuto modo di manifestare la sua considerazione verso la Città, le autorità (civili e religiose) e la popolazione di Troia.
Lucera, 10 luglio 2021.