Anche quest’anno, come è ormai tradizione, l’Ufficio per i BB.CC.EE. della diocesi offre alla città di Lucera – in occasione delle feste patronali in onore di Santa Maria – un momento culturale all’interno del Museo Diocesano del Palazzo Vescovile.
Ogni anno l’evento di mezza estate al Museo è sempre dedicata alla Madonna.
Quest’anno ho voluto mettere in mostra i preziosi “manti” che adornano alcune sacre icone della Vergine Maria. Beni preziosi che ci sono stati consegnati dai nostri padri e che dicono la loro fede forte e sincera capace anche di produrre opere tessili come sono appunto i manti che nelle processioni sono posti sul capo o sulle spalle delle altrettanto preziose immagini di Maria che con diversi titoli è patrona di molte nostre comunità parrocchiali.
A Lucera in particolare, città di Santa Maria, le quattro antiche comunità parrocchiali hanno tutte e quattro un immagine e un titolo particolare di Maria. La Cattedrale custodisce il titolo e l’effige, dono regale dei d’Angiò, di Santa Maria Patrona; San Giacomo Magg. Ap. custodisce il titolo e l’effige di Santa Maria della Vittoria; san Giovanni Battista il titolo e l’effige diSanta Maria della Misericordia; san Matteo Ap. ed Ev. il titolo e l’effige di Santa Maria della Libera. Tutte opere mirabili dell’arte gotica trecentesca.
«La Mostra che porta appunto il titolo “I manti della Regina” – dichiara mons. LuigiTommasone, direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici – offre a tutti la possibilità di ammirare da vicino delle opere tessili riccamente ricamate da mani esperte che hanno trasferito su pregiate stoffe la maestria di un arte che ancora oggi è, fortunatamente, presente in alcuni atelier di rinomate marche di abbigliamento ecclesiastico o in qualche remoto e nascosto
monastero dove mani delicate ed esperte intrecciano fili d’oro e d’argento per creare opere che ci dicono che Dio ancora dispensa talenti e capacità riflesso umano di tutta la sua somma
Sapienza e Bellezza».
L’inaugurazione stasera, 14 agosto, alle ore 22.00, con la prima “Notte bianca”.