Natale 2020
Mentre nella Città eterna, Roma, centro imperiale di allora e di sempre, si decidono le sorti del mondo, allora con le legioni che mantennero la pace usando, con abbondanza e senza scrupoli, la spada, ed oggi con gli artifici finanziari che rendono i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Mentre nella Città santa, Gerusalemme, i potenti di allora, i Sommi Sacerdoti che si spartiscono con Erode il re fantoccio il loro ridicolo potere, e i potenti di oggi blaterano non disinteressato interesse per il popolo in balia della paura, della miseria e della epidemia. In una piccola, la più piccola città dell’Israele di ieri e di sempre, nasce un Bambino che basta da solo a cambiare decisamente le sorti del mondo e della storia. Dio viene in mezzo a noi. Dio viene in mezzo agli uomini. Viene ad abitare nelle nostre città, ed anche nei nostri villaggi. Assume la carne dell’uomo per riconciliare la terra al cielo, per stabilire pace e giustizia tra i popoli del mondo, per farsi trovare da noi che lo cerchiamo incalzati dal bisogno radicale di verità e di pienezza.
E noi ci ritroviamo, impauriti, dinanzi a quella stalla che sprizza luce nel buio pesto del mondo. E a noi, mendicanti di senso e di speranza, viene rivolto il canto degli angeli che ci annunziano consolazione e possibilità concreta di novità e di vita: Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama!
Ecco la “bella notizia”, cioè il “vangelo”: Dio si fa bambino, manifesta la sua onnipotenza nella fragilità dirompente dei poveri e nella debolezza potente dei piccoli. Ecco il permanente Natale che dura un anno: coraggio per non soccombere allo scoraggiamento, forza per riprendere ogni giorno il cammino verso la divina ed eterna beatitudine.
È dunque la vita del Dio della vita che auguro a tutti e a ciascuno: il Natale sia la riaffermazione, per tutti, della santità e della bellezza della vita.
Auguri!
+ Giuseppe Giuliano,
vescovo di Lucera-Troia