Ai Ragazzi e alle Ragazze che quest’anno sosterranno l’esame di maturità.
Cari Amici,
anche quest’anno, purtroppo, non sarà possibile realizzare quell’incontro tanto desiderato, da parte mia, con i maturandi delle nostre Scuole.
Avevamo tutto predisposto, lo scorso anno, con la benevola collaborazione dei Dirigenti e dei Docenti. Ma lo scoppiare dell’epidemia ci costrinse ad annullare tutto. Così anche quest’anno.
Non posso però non raggiungervi, almeno con lo scritto, in questo passaggio esaltante della vostra esistenza. L’esame di maturità non è solo una verifica di apprendimento, ma è come la porta che immette nella concretezza della vita professionale e/o lavorativa.
Spero, per il prossimo anno, di riprendere quella che era diventata una bella consuetudine, ma intanto a voi faccio pervenire la vicinanza e l’incoraggiamento per un futuro bello e pieno.
Se poi qualcuno volesse rispondere a questo mio saluto, lo faccia tranquillamente.
Ora, però, anche correndo il rischio di “far la predica”, non posso non dire che una vita bella e piena ha possibilità di riuscita solo nell’amicizia con quell’Amico discreto che da più di duemila anni bussa alla porta dell’esistenza di ciascuno per condividere tutto se stesso ed assicurare così pienezza e senso di vita. Il suo nome è Gesù di Nazareth, che la Chiesa proclama essere il Cristo redentore e liberatore, il Figlio di Dio tra gli uomini, perché ogni uomo ed ogni donna prenda parte alla sua vita divina, che è vita di giustizia e di pace.
Nel suo Nome vi saluto, vi benedico e vi auguro ogni bene.
Lucera, 31 gennaio 2021
+ Giuseppe Giuliano,
vescovo di Lucera-Troia