Feste patronali Lucera, il 10% andrà in Kosovo

 

È stata comunicata l’opera di carità che si realizzerà con il 10% delle offerte raccolte durante i preparativi per le Feste Patronali in onore di Santa Maria Patrona. È stato lo stesso Vescovo, S.E. Mons. Giuseppe Giuliano, a comunicarla questa sera (sabato 11), presso la Corte del Palazzo Vescovile, durante la presentazione della mostra “…quas episcopales aedes” Genesi ed evoluzione del Palazzo Vescovile di Lucera opera di Giuseppe Astarita, allestita in collaborazione con l’Ufficio Diocesano Beni Culturali Ecclesiastici e l’associazione Terzo Millennio sezione di Lucera. Durante la serata sono stati presentati anche gli elaborati grafici e architettonici del Palazzo a cura dell’arch. Mario Vecchiarino.

Si tratta della realizzazione di un forno a legna per l’essiccazione e l’affumicatura delle carni, l’acquisto di un frigorifero e di un nuovo piano di lavoro. Il micro progetto è stato presentato dalla cooperativa Eva del piccolo centro urbano di Klina nel Kosovo occidentale che è gestito da 12 donne: la metà albanesi di origine cattolica e da 6 serbe ortodosse e fa parte di una più larga azione di solidarietà portata avanti dalla Caritas Italiana fin dal 1969. Infatti, i Micro progetti di sviluppo sono una realtà ormai consolidata che hanno portato alla costruzione di circa 14.000 opere di carità in 150 Paesi negli ultimi 48 anni.

Il microprogetto prevede di rafforzare la capacità produttiva della cooperativa ampliando la gamma di prodotti di produzione.

La cooperativa Eva si è costituita nel 2003 e si occupa di allevamenti di bestiame, ciascuna delle 12 partecipanti gestisce altrettanti allevamenti di piccole dimensioni, che fanno capo a un’unica unità di lavorazione, che produce e commercializza carni di qualità. Si tratta di un nuovo modello di sviluppo rurale e di dialogo tra le diverse comunità che popolano il Kosovo e che da anni sono in contrasto.

La realizzazione del forno, l’acquisto di un nuovo frigorifero e di un piano di lavoro ha un costo indicato in €4.900; al momento, rispetto alla cifra raccolta per le Feste Patronali nel 2018, sono stati destinati €.4.423,70 per l’opera di carità e nel caso in cui non si dovesse arrivare alla cifra per l’acquisto, questa verrà integrata grazie alla carità del Vescovo.

La ragione per cui è stata scelta questa opera di carità gestita dalla Caritas Italiana è perché la cooperativa EVA è ben più di una mera attività economica; rappresenta una storia di dialogo, di progetti condivisi, di sogni coltivati per anni e perseguiti con fatica e tenacia. E rappresenta soprattutto un tentativo coraggioso di proporre un modello di sviluppo inclusivo per le donne e per la società in generale. Il successo di una tale iniziativa è tutt’altro che scontato, soprattutto qualora si consideri che alla stagnazione che caratterizza l’economia del Kosovo, si aggiungono gli ostacoli che queste donne hanno incontrato per il fatto stesso di essere donne, provenienti da aree rurali e appartenenti a comunità in cui le tensioni sociali non si sono mai del tutto sopite.