Ai Presbiteri (secolari e religiosi) e ai diaconi permanenti che operano nella Chiesa di Lucera-Troia
Cari Amici,
con l’approssimarsi del periodo estivo si può verificare il caso di sacerdoti di passaggio – “forestieri” o anche locali – che chiedono di celebrare la santa Messa e/o gli altri Sacramenti nelle chiese del nostro territorio, singolarmente o per gruppi particolari di fedeli.
Il dovere dell’ospitalità ci invita ad essere accoglienti e disponibili a tali richieste. Mi preme però chiedervi alcune accortezze onde evitare abusi e superficialità riscontrabili altrove e forse, per il passato, anche nella nostra diocesi. Ben sapendo che nessuno di noi, giovane o anziano, è il padrone della Chiesa o di una porzione di chiesa, specialmente nella sua vita liturgica.
Sono, perciò, decisamente abolite usanze, ed anche eventuali permessi e dispense con cui si pretende di scavalcare l’ordinaria normativa liturgica. Non di rado, infatti, si invocano privilegi e licenze ricevuti (si dice!) anni addietro da vescovi e prelati: ebbene, senza entrare nel merito di vere e proprie forzature, tutto questo viene decisamente abrogato.
È indispensabile poi accertarsi dell’identità di tutti i sacerdoti che avanzano richiesta di celebrazioni e di interventi pastorali e/o spirituali. E, ripeto, occorre sempre assicurare il rispetto scrupoloso delle norme liturgiche circa la celebrazione della santa Messa e delle altre azioni sacre. La vigilanza in merito è cura specifica dei parroci e dei responsabili dei vari Santuari e luoghi di culto. Alla cordiale ed attenta disponibilità di costoro affido quanto qui ho richiamato. Lo Spirito ci doni la pazienza e la fortezza soprattutto lì dove alberga prepotenza ed inganno. Tutti saluto e benedico.
Lucera, Solennità di Pentecoste, 9 giugno 2019
+ Giuseppe Giuliano, vescovo