Si ribadiscono le norme emanate da questa Curia per il tempo della pandemia, la cui emergenza non è passata ma è ancora, pericolosamente, in atto.
In sintonia con la normativa CEI e con quella della Conferenza Episcopale Pugliese, sono stati presi dei provvedimenti che, con senso di responsabilità, vengono decisamente riaffermati. Il rallentamento del contagio non autorizza comportamenti superficiali e strumentali, né autorizza richieste emotive e, forse, interessate.
Non si mandi o si rimandi, esplicitamente o implicitamente, alla Curia e/o al Vescovo. Ci si assuma piuttosto le responsabilità circa i permessi eventualmente concessi dall’Autorità civile per festeggiamenti esterni, addobbi, luminarie ed espressioni musicali.
Non è ovviamente consentita, in Chiesa o da parte di componenti la Comunità ecclesiale, la distribuzione di cibarie a scopo devozionale. La devozione alla Madonna e ai Santi si mostri piuttosto con le opere di carità verso i tanti bisognosi che vivono anche nelle nostre contrade.
Eventuali variazioni della normativa civile, regionale e nazionale, non saranno motivo valido per un cambiamento dell’indirizzo che questa Diocesi e il suo Vescovo hanno, seriamente e responsabilmente, assunto a tutela dei cittadini, specialmente di quelli più fragili e più esposti. Da questa Curia Vescovile non verranno, dunque, concessi permessi scritti o orali per manifestazioni che mettono in pericolo la salute dei cittadini.
I Parroci e i Sacerdoti vigilino sull’osservanza di quanto ora richiamato.
Lucera, 10 giugno 2020