Al termine della processione della Madonna, il 16 agosto 2024, in piazza Duomo a Lucera, monsignor Vescovo ha pronunciato queste parole.
Davanti a Maria di Nazareth che noi riconosciamo e confessiamo essere la sempre vergine Madre di Dio, non c’è chi “conta” di più e chi “conta” di meno, non c’è chi “comanda” di più e chi “comanda” di meno, non c’è chi è più intelligente e chi è meno intelligente, non c’è chi è più importante e chi è meno importante, non c’è chi è più ignorante e che è meno ignorante.
Ecco, davanti a Maria siamo tutti piccoli e fragili, tutti preda delle illusioni che rattristano i nostri giorni.
Tutti siamo bisognosi della consolazione e della forza: della consolazione che addolcisce le amarezze, della forza che strappa dai capricci e che fa crescere nell’adesione a Cristo Gesù e nella carità vicendevole con i fratelli.
Davanti a Maria siamo tutti, e tutti ci riconosciamo figli.
Or bene, vi invito ad un attimo di silenzio durante il quale presentiamo alla feconda maternità della Vergine santa la nostra Chiesa diocesana che fatica a procedere lungo le strade del Signore, presentiamo le nostre persone con le amarezze e le speranze che ne caratterizzano il cammino terreno. Presentiamo poi le persone che ci fanno del bene e sono tante, ed anche quelle poche che ci fanno del male.
Un po’ di silenzio, dunque.
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Tutto, ora, riassumiamo nella dolce e cara preghiera che ci è stata insegnata da bambini: Ave, Maria…
Madre e patrona nostra, prega per noi!
+ Giuseppe Giuliano, vescovo